A Pozzuoli, immerso nel cuore dei Campi Flegrei, si erge il Monte Gauro, un vulcano in stato di quiescenza che incarna la maestosità del suo nome. Con le sue tre cime principali – il Monte Barbaro a sud, il Monte Sant’Angelo a nord e il Monte Corvara – il Gauro domina l’orizzonte come il più alto edificio vulcanico dei Campi Flegrei.
Un’Esperienza da Vivere
L’ Anello del Monte Gauro è una passeggiata ideale anche per chi è appassionato di escursionismo. Questo itinerario tocca tappe di grande suggestione, tra cui l’ Eremo di Monte Sant’Angelo. Qui sorge una chiesa barocca costruita tra il XVII e il XVIII secolo accanto a una più antica chiesa romanica dedicata a San Michele. La nuova costruzione venne eretta sulle rovine di un antico castello angioino, utilizzato come punto di avvistamento e difesa sulla vetta del monte. La chiesa barocca, dotata di un piccolo convento, divenne il centro della vita religiosa, accogliendo i culti precedentemente praticati nella chiesa romanica.
La storia di queste due chiese è stata ricostruita nel 1975 da Raffaele Giamminelli e Angelo D’Ambrosio nel loro prezioso volume Le chiese di Monte Sant’Angelo a Pozzuoli. Secondo il libro, la chiesa barocca fu abitata da un eremita, frà Gennaro, al secolo Olindo Loasses, che visse lì fino alla sua morte nel 1963. Dalla vetta di Monte Sant’Angelo, così come da Monte Barbaro e Monte Corvara, si può godere di un panorama unico e spettacolare, dove natura, storia e geologia si fondono in un’armonia perfetta.
Origini e Geologia: Un Colosso di Tufo Giallo
Il Monte Gauro deve il suo nome alla sua imponenza: in greco antico, “Gauro” significa “maestoso”. Questo vulcano è parte integrante della caldera vulcanica dei Campi Flegrei, una delle aree vulcaniche più attive e studiate al mondo. La sua struttura è composta prevalentemente da tufo giallo campano, materiale vulcanico che nel passato è stato estratto nelle cave situate sul suo versante meridionale. Queste cave, oggi abbandonate, raccontano storie di un’intensa attività estrattiva che ha plasmato il paesaggio.
Il versante sud-ovest del monte è collassato, dando origine al Circo di Teiano, una formazione geologica spettacolare. Sul lato sud-est, invece, la Porta del Campiglione funge da ingresso naturale al cratere omonimo, il quale, con un diametro di 750 metri, costituisce il cuore del vulcano. Al suo interno, oggi, si trova il Carney Park, un’area ricreativa un tempo riservata ai dipendenti della AFSOUTH, comando militare della NATO.
Natura Rigogliosa e Paesaggi Suggestivi
Il Monte Gauro è un paradiso per gli amanti della natura. Le sue pendici sono ricoperte da una folta vegetazione che varia a seconda del versante. Sul lato occidentale, più ripido, domina la macchia mediterranea con specie come il cisto, il lentisco e il mirto. Sul versante nord e nei pressi della Porta di Campiglione, un fitto castagneto avvolge il paesaggio in un’atmosfera fiabesca.
La sommità del Monte Sant’Angelo ospita una piccola chiesetta, simbolo di devozione e punto di riferimento per i visitatori. Questa struttura, incorporata in una masseria, è una testimonianza di come la spiritualità abbia trovato dimora in luoghi così remoti e suggestivi.
Un Legame Profondo con la Storia
Durante l’epoca romana, il Monte Gauro fu un centro di attività agricola e vitivinicola. Qui veniva coltivato il celebre vino Falerno, una delle eccellenze enologiche più apprezzate dell’Impero Romano. La fertile terra vulcanica contribuiva a produrre un vino che varcava i confini della Campania per essere servito sulle tavole di tutto l’Impero.
Ma il Gauro non è solo storia antica. La sua posizione strategica e la sua imponenza hanno sempre suscitato l’interesse di studiosi e appassionati di geologia. Oggi, esso rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire i segreti dei Campi Flegrei e immergersi in un contesto naturale di straordinaria bellezza.