Bacoli, gioiello dei Campi Flegrei, è una terra dove la magia del mito si fonde con la profondità della storia, creando uno scenario naturale mozzafiato, ancora in gran parte intatto.
Inserito tra i principali comuni dei Campi Flegrei, Bacoli vanta un’origine vulcanica, plasmata nell’ultima fase eruttiva denominata Terzo Periodo Flegreo. La cittadina si sviluppa in un’area caratterizzata da un suggestivo allineamento di sette vulcani, disposti lungo un asse unico formato dai crateri e dai resti di tre vulcani più antichi, risalenti a circa 35.000-10.500 anni fa: Capo Miseno, il Porto di Miseno e il rilievo che delinea il centro storico di Bacoli.
A nord del paese, al di fuori dell’abitato, si trovano i quattro vulcani più recenti, datati tra 10.500 e 8.000 anni fa: i Fondi di Baia (dove sorge il Castello Aragonese di Baia), il Golfo di Baia e un altro vulcano riconoscibile in Punta Epitaffio e nel costone roccioso di tufo giallo che si affaccia su Lucrino.
Fondata dagli antichi romani con il nome di Bauli, Bacoli fu un celebre luogo di villeggiatura in epoca romana, rivalizzando quasi con la vicina Baia.
Lasciai quel luogo perché c’era pericolo che se mi fossi affezionato troppo al soggiorno di Bauli, tutti gli altri luoghi che mi restano da vedere non mi sarebbero piaciuti (Simmaco)
Ancora oggi, Bacoli conserva i resti dell’antica Bauli, tra cui le Cento Camerelle, la Piscina Mirabile e il Sepolcro di Agrippina. Nell’epoca augustea, Bacoli divenne un importante avamposto militare e la capitale elettiva per politica, cultura e mondanità, insieme a Baiae.
Dopo la caduta dell’Impero romano, Bacoli subì un declino a causa di fenomeni geologici come il bradisismo e le erosioni. Tuttavia, nel XVII secolo, la città rinacque e si affermò come una delle mete predilette dagli europei, mantenendo il suo fascino attraverso i secoli. Scopri il fascino di Bacoli, dove il mito, la storia e la natura si intrecciano in un’esperienza unica nei Campi Flegrei.