Pozzuoli, crocevia di storia e spiritualità, custodisce un tesoro di chiese dall’architettura sontuosa e dalle storie millenarie. In questo articolo, ci immergeremo nel cuore delle principali chiese di Pozzuoli, rivelando il fascino unico di ogni edificio sacro.
Duomo di San Procolo
Il Duomo di San Procolo, simbolo dell’architettura medievale, celebra la storia di Pozzuoli. Dedicato a San Procolo, patrono della città, l’edificio offre uno straordinario spettacolo sulla baia. Ristrutturato dopo un incendio nel 1964, il Duomo unisce elementi classici e barocchi, identificandosi come “Tempio-Duomo”. L’incendio rivelò un tempio del I secolo d.C., dedicato a Ottaviano Augusto, incorporato nel colonnato. La cattedrale barocca, progettata dal vescovo Monsignor Martin de León y Càrdenas, ospita opere di Artemisia Gentileschi. Riaperto nel 2014 dopo un lungo restauro, il Duomo conserva la fusione di epoche, dalla romana al barocco, rendendolo un’icona di Pozzuoli.
Oggi, aperto al pubblico, offre l’opportunità di celebrare riti religiosi ed è location di concerti nelle festività natalizie.
Chiesa di San Gennaro
Il Santuario di San Gennaro, fulcro spirituale di Pozzuoli e della zona flegrea, ha una storia ricca e affascinante. Costruita nel 1580 dopo l’antica Chiesa di San Gennaro del 305 d.C., la chiesa fu riedificata nel 1860 dopo un incendio, arricchita di altari marmorei ed affreschi nel 1926 su progetto dell’arch. Ignazio Rispoli.
All’interno, la pietra intrisa di sangue del martirio si liquefa durante eventi speciali. La statua a mezzo busto in marmo pario di San Gennaro è una testimonianza preziosa, modellata su quella di Napoli per volere di Carlo II d’Angiò.
Una curiosità legata alla statua racconta di un atto vandalico subito dai corsari saraceni, che tagliarono il naso del Santo. La leggenda vuole che un pezzo di marmo, scambiato per un sasso e rigettato in mare dai pescatori, tornò magicamente al suo posto tra gli occhi e la bocca della statua.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la più antica parrocchia della diocesi di Pozzuoli, ha una storia ricca e affascinante. Fondata nel XVI secolo e elevata a parrocchia nel 1624, ha servito un vasto territorio nella zona flegrea. Nel corso dei secoli, ha subito vari rimaneggiamenti e ampliamenti grazie all’intervento di una confraternita di laici puteolani.
Nel 1825, lavori di restauro furono eseguiti a spese del vescovo di Pozzuoli e del Municipio. Tuttavia, a causa dell’invasione delle acque del mare durante l’inverno, la chiesa fu demolita e ricostruita nel 1860 su progetto dell’architetto Achille Catalano. Nel corso degli anni successivi, la chiesa fu arricchita con pulpito marmoreo, cappella del Sacro Cuore di Gesù e ampliamenti nel 1948, inclusa la doratura del soffitto e la pavimentazione in marmo.
La chiesa, danneggiata dal bradisismo nel 1970, ha subito un radicale restauro che si è concluso nel 1975. Ulteriori interventi di restauro sono stati effettuati a seguito del terremoto e del bradisismo del 1980, mantenendo intatta la sua storia e bellezza secolare.
Chiesa del Carmine (Chiesa di Santa Maria della Consolazione)
La Chiesa di Santa Maria della Consolazione, conosciuta anche come Chiesa del Carmine, è un luogo carico di devozione mariana e storia. Costruita tra il XV e il XVI secolo dai frati carmelitani di Napoli, la chiesa è dedicata a San Giacomo il Maggiore. Oltre alla Madonna del Carmine, la chiesa ospita l’effigie della Madonna del Parto, venerata per la sua protezione durante la gravidanza.
Realizzata dai frati carmelitani, la chiesa fu ricostruita nel XVII secolo e restaurata nel XVIII secolo. Nel 1810, il vescovo di Pozzuoli, Alfonso Castaldo, l’abbellì e la dedicò alla Madonna della Consolazione. Nel 1943, fu elevata a chiesa parrocchiale.
Sottoposta a interventi di restauro nel 1983 a seguito di un terremoto e nel 2001 dalla Conferenza Episcopale Italiana, la diocesi e la regione Campania, la chiesa conserva la sua bellezza storica. Nel 2012, gli altari, tra cui quelli dedicati alla Madonna del Parto e a San Carlo, sono stati oggetto di restauri conservativi, preservando così il patrimonio artistico e religioso della chiesa.
Chiesa di San Giuseppe (Chiesa del Santissimo Nome di Gesù)
La Chiesa del Santissimo Nome di Gesù, conosciuta anche come Chiesa di San Giuseppe, è un gioiello settecentesco situato in viale Capomazza a Pozzuoli.
La sua costruzione, avvenuta nel 1704, svelò un tesoro archeologico: la statua del console romano Quinto Flavio Mesio Egnazio Lolliano, detto Mavorzio del IV secolo, noto tra i puteolani come “Santo Mamozio”, ora custodita nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Edificata grazie all’Arciconfraternita di san Giuseppe, la chiesa fu dedicata al Santissimo Nome di Gesù. Mentre la lapide originale si trova nel presbiterio, la denominazione “San Giuseppe” potrebbe derivare da un dipinto raffigurante l’Eterno Divino Padre con l’iscrizione “Et vocabitur nomen eius Iesus”.
La chiesa, restaurata nel 1954, ha vissuto momenti di chiusura a causa di danni strutturali e terremoti. La sua cripta sottostante, con tre navate e dettagli affascinanti, aggiunge un fascino extra alla visita. Nel 2014, il commissario arcivescovile Antonio Testa ha rivelato nuovi dettagli, tra cui la scoperta di ossari dimenticati, arricchendo ulteriormente la narrazione di questo luogo storico. Scopri la ricca storia della Chiesa di San Giuseppe, un connubio di fede, storia e archeologia a Pozzuoli.
Chiesa di Sant’Antonio (Chiesa dei Santi Francesco e Antonio)
La Chiesa dei Santi Francesco e Antonio, meglio conosciuta come Chiesa di Sant’Antonio, è un affascinante luogo di culto a Pozzuoli che offre una vista panoramica mozzafiato del golfo.
L’inizio della sua costruzione nel 1348 da parte di Matteo Zolfo, con il completamento nel 1472 da parte di Diomede I Carafa, duca di Maddaloni, segna l’inizio di una storia ricca. Originariamente dedicata a San Giovanni Battista, la chiesa e il convento annesso furono successivamente affidati ai Frati Minori Conventuali, assumendo una nuova dedica ai santi Francesco d’Assisi e Antonio di Padova nel XV secolo.
Dopo i danni causati dal terremoto del 1538, il Viceré Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga promosse il restauro nel 1540. Nel corso del Settecento, furono eseguiti ulteriori rifacimenti. Il periodo napoleonico portò alla soppressione degli ordini religiosi nel 1808, trasferendo la proprietà al demanio. Nel 1811, il Vescovo di Pozzuoli Carlo Rosini acquisì la struttura, convertendo il monastero in residenza estiva del seminario.
Il destino dell’edificio ebbe diverse trasformazioni: da monastero gesuita a casa circondariale nel 1860, conserva oggi la sua storia unica. Nel XX secolo, grazie alle generose offerte della signora Emilia Pavesi, la chiesa fu completamente restaurata e elevata a chiesa parrocchiale nel 1949.
Un dettaglio curioso legato alla chiesa è il soggiorno di Giovanni Battista Pergolesi nel convento nel 1736. Il celebre musicista jesino morì qui nel marzo dello stesso anno, dopo aver completato il suo capolavoro, lo Stabat Mater. Il cenotafio dedicato a Pergolesi, trasferito nella chiesa nel 1987, e una lapide esterna commemorano questo avvenimento.
Chiesa di San Vincenzo (Chiesa SS. Rosario e San Vincenzo Ferrer)
La suggestiva Chiesa SS. Rosario e San Vincenzo Ferrer è un luogo di culto legato al convento dei Domenicani di San Pietro martire a Napoli, strategicamente posizionato lungo la strada litoranea tra Pozzuoli e Napoli, appena al di fuori della cinta urbana, nei pressi della Porta Maggiore o Porta Napoli.
Il convento domenicano, fondato nel 1509 vicino alla preesistente chiesa di San Leonardo, successivamente dedicata a Gesù e Maria, si è evoluto nel corso dei secoli. Nel 1584, la Confraternita laicale del SS. Rosario fu istituita nella chiesa, segnando un capitolo importante nella sua storia.
La chiesa ha subito ampliamenti nella seconda metà del Settecento, arricchendosi di altari marmorei, pavimenti maiolicati e decorazioni in stucco. Nel 1807, con la soppressione dell’ordine dei Domenicani, la cura della chiesa passò al clero diocesano. Nel 1847, il rettore canonico Isidoro Di Costanzo introdusse il culto a san Vincenzo Ferrer, confessore, sostituendo nel tempo quello a Gesù e Maria.
A ricordo di questa introduzione, nel 1852 il canonico fece realizzare un magnifico trittico maiolicato sulla parete esterna verso il corso Matteotti. Il trittico rappresenta la Crocifissione al centro, l’Apoteosi di San Vincenzo Ferrer su una veduta di Pozzuoli a destra e la Madonna del Rosario a sinistra, testimonianza della Confraternita del Cinquecento.
La chiesa, dedicata al SS. Rosario e San Vincenzo Ferrer, ottenne lo status di parrocchia il 5 agosto 1949. Il primo parroco, don Ambrogio D’Ambrosio, assunse l’incarico il 1° novembre 1971, portando avanti la tradizione e la devozione in questo luogo di fede.
Chiesa del Purgatorio
La Chiesa del Purgatorio, costruita nel 1639 e in passato conosciuta come Santa Maria della Pietà, è un gioiello seicentesco situato sulle rampe Causa, vicino al Rione Terra e a Porta Napoli. La sua edificazione fu promossa dalla Confraternita della Buona Morte e dal Cardinale spagnolo Martin De Leòn y Càrdenas, figura chiave nella ricostruzione barocca della Cattedrale di Pozzuoli.
Caratterizzata dagli affreschi che raffigurano scheletri, la chiesa serviva come luogo di preghiera per i defunti, con i confratelli in abiti neri celebranti messe periodiche. Leggende narrano della presunta visione di scheletri riuniti in preghiera. La chiesa presenta una cripta e un’unica navata, con un Calendario Eucaristico Perpetuo sulle pareti, indicante i nomi dei fedeli da ricordare nelle preghiere quotidiane.
Chiesa di San Raffaele Arcangelo
Nel cuore di Pozzuoli, a breve distanza dal Rione Terra e dal centro storico, la Chiesa di San Raffaele Arcangelo, recentemente restaurata, rivela il suo splendore barocco. Danneggiata dal bradisismo e trascurata per lungo tempo, oggi risplende per eleganza e raffinatezza, considerata tra le più belle della città grazie anche alla vista mare dal piazzale adiacente. Risalente al XVIII secolo, la chiesa, dedicata a San Raffaele, è un unicum barocco con influenze classiche e uno stile rococò delicato. Conserva la pavimentazione originale e ospita opere d’arte di Giacinto Diano, un illustre artista originario di Pozzuoli.
Chiesa della Madonna Assunta (sulla Darsena di Pozzuoli)
La suggestiva Chiesa della Madonna Assunta a Pozzuoli è situata nella pittoresca Darsena del borgo marinaro. Costruita nel 1621 e dedicata alla Purificazione di Maria, diventa un’icona nella cultura dei pescatori locali. Distrutta nel 1872 da una mareggiata, fu ricostruita nel 1876 con il contributo dei pescatori, posizionandola strategicamente per resistere alle mareggiate. I festeggiamenti dell’Assunta il 15 agosto comprendono una processione religiosa e il tradizionale pennone, un emozionante evento marinaresco.
Chiesa di San Marco
La Chiesa di San Marco a Pozzuoli è un capolavoro neoclassico nei pressi del porto. Costruita nel 1933 su progetto dell’ingegnere Nicola Forte, sostituì un antico luogo di culto demolito nel 1929. Conserva l’altare maggiore e arredi sacri dalla chiesa originale, tra cui una statua lignea di San Marco del XVI-XVII secolo e una tela seicentesca raffigurante la Madonna di Montevergine. Oltre a essere un luogo di culto, l’edificio ospita la Caritas diocesana, contribuendo alla comunità in molteplici modi.
Chiesa del Coretto (sul Rione Terra)
Conosciuta anche come Chiesa del Coretto, la Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo fa parte del complesso della Cattedrale di Pozzuoli. Fondata nel 1354, ha legami storici con la regina Giovanna I e il principe Luigi di Taranto. Adornata con dipinti di Giacinto Diano, la chiesa assume il nome attuale dopo la ricostruzione post-eruzione del Monte Nuovo nel 1538. Affidata alla confraternita del Santissimo Corpo di Cristo, è stata annessa al duomo nel 1817, riassumendo poi autonomia nel 2004 dopo restauri.
Chiesa di Santa Maria della Purificazione
La Chiesa di Santa Maria della Purificazione fu eretta nel 1702 dai pescatori della Chiesa della Madonna Assunta. Costruita a causa delle sfide invernali causate dalle mareggiate e dal fenomeno del bradisismo, questa chiesa racconta la resilienza della comunità di Pozzuoli. All’ingresso, una lapide commemora le votazioni per l’adesione al Regno d’Italia del 21 ottobre 1860, avvenute proprio all’interno di questo suggestivo luogo di culto.