Oggi ho l’onore di intervistare due autentici esploratori della cultura e della musica: Antimo Civero e Nicodemo Macrì, due dei soci fondatori dell’Associazione Culturale Jazz and Conversation. Questa straordinaria realtà è una pietra miliare nei Campi Flegrei, conosciuta per aver dato vita, da oltre 15 anni, al Pozzuoli Jazz Festival dei Campi Flegrei. Dal 2010, questo festival jazz itinerante anima i luoghi più affascinanti di Pozzuoli e del territorio flegreo, con edizioni estive e invernali. Ma non si tratta solo di musica: è un viaggio culturale e civico che punta a riscoprire e valorizzare il nostro straordinario patrimonio storico e artistico, risvegliando le coscienze e invitando tutti a prendersene cura con passione e responsabilità.
Dalle parole dei miei due amici è semplice comprendere il loro Perché e il Cerchio d’Oro che caratterizza la loro organizzazione: cosa fanno, come lo fanno e perché lo fanno… Amore verso la propria Terra e verso il Futuro di questa splendida Regione Flegrea
Le origini di Jazz and Conversation e la passione per il vinile
Antimo: “Ad un certo punto capisci che manca qualcosa. Ho visto tante cose che non funzionavano, sia a livello locale che regionale e nazionale. Questo mi ha spinto a fare qualcosa per il territorio: se aspetti che qualcun altro agisca, rischi di rimanere fermo. È così che nasce la spinta iniziale, anche da una motivazione sociale che poi diventa culturale.
Negli anni 2000, insieme a un amico, Gaetano Schiano, con cui condividevo la passione per la musica e la cinematografia, abbiamo iniziato a pensare a un progetto: riportare il vinile al centro dell’attenzione. In quel periodo, i vinili venivano trascurati o buttati via. Ne avevamo tanti, io da solo possedevo più di mille dischi, così abbiamo cominciato a raccoglierli dalle case degli amici e persino alla Fnac. L’idea era semplice: far ascoltare quei dischi alle persone.
Cercavamo un luogo dove riunirci, ma non trovandolo, ci incontravamo dove era possibile. Proprio in questo contesto nacque il nome dell’associazione, ispirato al brano The Nightfly di Donald Fagen degli Steely Dan: “An independent station / WJAZ / With jazz and conversation / From the foot of Mt. Belzoni“.
Il legame con il territorio e la “restanza”
Nicodemo: “Il nostro legame con il territorio è profondo e sentito. Abbiamo avvertito l’urgenza di far conoscere una terra straordinaria come i Campi Flegrei, un luogo dal valore naturalistico, scientifico e culturale unico. Questo senso di appartenenza si può riassumere con un concetto che abbiamo definito ‘restanza‘, ossia la volontà di restare, di non andare via nonostante le difficoltà.
Antimo: “La nostra associazione ha sempre agito come una ‘autodifesa culturale‘: il fenomeno del bradisismo, con le sue crisi sismiche, ha destabilizzato la comunità locale, portando molte persone ad abbandonare il territorio. In questo contesto, abbiamo sentito il dovere di fare la nostra parte per ricostruire la coesione sociale e riscoprire le bellezze della nostra terra.”
Le attività dell’associazione e la nascita del Pozzuoli Jazz Festival
Antimo: “Dopo un inizio dedicato principalmente all’ascolto e alla condivisione della musica, abbiamo iniziato ad organizzare eventi. Un incontro fondamentale fu quello con Nicodemo, che lavorava al Comune: ci spinse a fare qualcosa di più concreto. Grazie anche al supporto di imprenditori locali, come Nando Testa e Gennaro Blamangieri, iniziammo ad organizzare concerti di musica dal vivo nei Campi Flegrei presso il Gran Bar Al Blamangieri. Era il 2006/2007.
La nostra principale iniziativa è diventata il Pozzuoli Jazz Festival dei Campi Flegrei, un evento che per dieci anni ha attirato pubblico e artisti di fama nazionale e internazionale. Renato Sellani, Roy Hargrove, Michel Portal, Roberta Gambarini, Danilo Rea, Yamandu Costa ,Paolo Fresu… e tanti altri…(oltre 600 artisti venuti qui per noi)
Abbiamo creato momenti culturali unici, valorizzando allo stesso tempo il nostro territorio, portando i musicisti a scoprire luoghi meravigliosi come Cuma, la Solfatara e Baia.
Inoltre anche l’International Jazz Day è un appuntamento fisso che sosteniamo tutti gli anni: il 30 aprile si celebra infatti la pace e l’unione dei paesi nel mondo voluto da Unesco e Thelonious Monk Institute. Anche qui hanno partecipato tanti giovani artisti ma anche il mitico Gegè Munari
Ultimo ma non meno importante da 16 anni noi siamo patrocinati dal Comune di Assisi perché consegniamo la Bomba di Pace di Raffale Ariante, un artista puteolano che vive ad Assisi. Il suo messaggio d’amore e di pace è appuntamento fisso. Abbiamo infatti deciso di donare ad ogni artista passato da noi questa opera e in questo modo sono diventati loro stessi messaggeri di Pace: Antonio Sanchez, Danilo Rea, Michel Portal, e tanti altri ancora.”
Il valore dell’accoglienza e le collaborazioni internazionali
Antimo: “Una delle nostre caratteristiche è l’attenzione verso gli artisti. Non solo organizziamo concerti, ma ci impegniamo a far conoscere il territorio: portiamo i musicisti in giro per i Campi Flegrei, raccontando loro la storia e le bellezze locali. Questo approccio è stato apprezzato anche da artisti internazionali, che sono rimasti colpiti da questi luoghi straordinari.”
Nicodemo: “Ad esempio, Ada Montellanico ha descritto l’esperienza come ‘la musica che abbraccia’, riferendosi alla magia che si crea in contesti unici. Abbiamo ospitato artisti come Renato Sellani, Annalisa Madonna e Roberta Argentino, riuscendo anche a creare collaborazioni con musicisti provenienti dall’estero.”
Le difficoltà e le sfide future
Antimo: “Organizzare eventi culturali non è semplice: la musica costa molto e spesso tutto si regge sul volontariato e sul supporto degli amici del territorio. Tuttavia, siamo fieri di aver sempre operato in modo indipendente, senza legarci ai fondi pubblici nei primi dieci anni, per evitare compromessi o blocchi burocratici.
Quello che ci manca ora è una struttura organizzativa più solida e uno spazio fisico dedicato all’associazione. Questo ci permetterebbe di creare una sede stabile dove accogliere artisti, scrittori e svolgere attività culturali. Un luogo dove avviare quei ‘salotti culturali‘ che rappresentano il cuore della nostra missione.
Pensiamo anche ai giovani: vogliamo coinvolgere le nuove generazioni, avvicinandole alla musica, alla cultura e all’arte. Vogliamo tracciare un percorso che possa essere un esempio e un riferimento per il futuro.”
Collaborazioni con le istituzioni e il futuro del territorio
Nicodemo: “Negli ultimi anni abbiamo instaurato un dialogo proficuo con enti come il Parco Archeologico dei Campi Flegrei (PAFLEG), grazie alla visione del direttore Fabio Pagano. Questo ha portato a iniziative di grande valore, come la manifestazione ANTRO, alla quale iniziativa abbiamo partecipato fin dall’inizio dando il nostro supporto e la nostra esperienza alla organizzazione dell’evento, che attira moltissime persone da ogni parte della Campania e dell’Italia. La collaborazione con istituzioni competenti è fondamentale per la tutela e la promozione del patrimonio culturale locale.”
Antimo: “Guardando al futuro, per il 2025 stiamo pianificando un calendario di incontri e collaborazioni con altre realtà culturali. Vogliamo sistematizzare le attività dell’associazione, coinvolgendo volontari, scuole e accademie musicali. Abbiamo anche l’obiettivo di creare eventi più strutturati e progetti di lungo respiro, in modo da valorizzare il territorio e offrire ai cittadini nuove opportunità culturali.
Inoltre, vorremmo replicare esperienze positive come il progetto AMA, realizzato durante la pandemia, che ha sostenuto musicisti e tecnici grazie ai fondi statali. La nostra idea è di continuare a sfruttare il know-how acquisito per organizzare concerti e attività che possano davvero fare la differenza.”
Dalla splendida cornice di Akademia Cucine & More di Pozzuoli è tutto!
Grazie, ragazzi! Siete autentici pionieri di una missione straordinaria: diffondere cultura, musica e arte con ogni strumento possibile. Siamo pronti a sostenervi con tutto ciò che abbiamo, e confidiamo che anche le istituzioni raccolgano questo appello, mostrando sensibilità e impegno verso un messaggio così potente e necessario. Avanti, esploratori del bello!