IL CERCHIO D’ORO DI ROSARIO MATTERA, IDEATORE DI MALAZE’

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C’è una forza unica dietro il Festival Malazè, un progetto nato dalla visione e dalla passione di Rosario Mattera. Questo festival è nato in un momento in cui i Campi Flegrei soffrivano di un vuoto strategico, con una scarsa valorizzazione delle risorse locali e un’assenza di coesione tra le diverse realtà territoriali.

Rosario Mattera ha saputo trasformare queste sfide in un’opportunità, immaginando un evento capace di unire cultura, enogastronomia e comunità per rilanciare l’identità della sua terra., un uomo profondamente legato alla sua terra, i Campi Flegrei. In questa intervista, Mattera racconta come è nato e si è evoluto Malazè, un evento che ha saputo unire enogastronomia, cultura e territorio, trasformandosi in un simbolo di innovazione e coesione per la comunità.

 

a person holding a bunch of grapes

Un sogno che nasce dal cuore di Pozzuoli

Tutto è partito da un luogo fisico, il Rione Terra” ricorda Mattera. “Quel luogo mi ha sempre condizionato, un luogo carico di storia e simbolo di rinascita.” Era il 2001 quando Rosario iniziò a immaginare un progetto che andasse oltre il semplice evento, qualcosa che potesse creare un sistema, una rete di comunità e sinergie tra le realtà locali.

Nasce così l’idea di Campi Flegrei a Tavola, un’iniziativa che poneva al centro la creazione di una rete tra ristoratori e produttori locali, come la celebre Cantina La Sibilla e altre realtà enogastronomiche emergenti. Tra le prime collaborazioni di successo c’è stata quella con Coldiretti, che ha aiutato a rafforzare il legame tra le aziende agricole e la ristorazione locale. Queste sinergie hanno permesso di organizzare eventi come degustazioni itineranti e incontri nei luoghi simbolo del territorio, creando una connessione tra tradizione e innovazione. l’importanza della collaborazione e della valorizzazione delle risorse locali.

Ho sempre creduto nel fare rete, nel mettere insieme persone e idee per creare qualcosa di più grande. Questo era un sogno che doveva includere tutti, dai ristoratori ai produttori locali, fino alle istituzioni” spiega.

IL CERCHIO D'ORO DI ROSARIO MATTERA, IDEATORE DI MALAZE'

L’importanza della comunità e della cultura

Malazè prende vita ufficialmente nel 2003, ispirato da una visione di co-progettazione dal basso. Mattera racconta: “È stato come raccogliere i cocci lasciati da altri e trasformarli in qualcosa di unico. Non è mai stato solo un evento, ma un laboratorio di idee, una rete di persone che condividono una passione per il territorio. O tutte queste cose messe insieme

Una delle prime iniziative di successo fu la creazione del disciplinare “Il Cratere del Gusto”, un insieme di regole che stabiliva criteri rigorosi per garantire l’autenticità e la qualità delle offerte enogastronomiche nei Campi Flegrei. Il disciplinare richiedeva, ad esempio, che i ristoranti aderenti proponessero almeno tre etichette locali di vini DOC, utilizzassero ingredienti a chilometro zero e garantissero un’accoglienza eccellente. Questo approccio ha favorito non solo un’esperienza di alto livello per i visitatori, ma ha anche incentivato le attività locali a collaborare e migliorarsi, creando un impatto tangibile sulla comunità enogastronomica, un insieme di regole per garantire la qualità e l’autenticità delle esperienze enogastronomiche nei Campi Flegrei. Questo approccio pionieristico ha anticipato di oltre vent’anni concetti come l’economia circolare e la valorizzazione delle filiere locali.

 

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Evoluzione e innovazione

Nel corso degli anni, Malazè ha cambiato forma e obiettivi, passando da semplici degustazioni e incontri enogastronomici a eventi multidisciplinari che coinvolgono cultura, arte e turismo sostenibile. Ad esempio, una delle edizioni più significative ha introdotto il format di percorsi tematici come “Gli Inferi“, un itinerario che esplora la storia e la mitologia locale, e “Vigne e Vulcani“, dedicato ai vitigni autoctoni coltivati a Piede Franco su terreni vulcanici. Inoltre, il festival ha ospitato laboratori interattivi, come quelli dedicati alla tradizione della pesca e alla preparazione di piatti tipici, offrendo esperienze autentiche che hanno attirato sia i locali che i turisti. Questo approccio dinamico ha permesso a Malazè di restare sempre rilevante e innovativo. adattandosi alle esigenze del territorio e del pubblico. “Non è mai stato solo un festival. Per alcuni era un evento, per altri un laboratorio, ma per me è sempre stato un acceleratore di processi,” sottolinea Mattera.

Tuttavia rispetto al format che Rosario predilige per il futuro afferma “Non ho dubbi, in realtà ciò che vorrei un giorno, spero non troppo lontano, è tornare a fare un festival con una formula più leggera. La parte laboratoriale ha a volte appesantito l’evento che voleva essere invece qualcosa di molto più leggero

La decima edizione del festival per esempio è stata particolarmente memorabile: “È stata la prima volta che abbiamo fatto rivivere l’antico mercato romano “Macellum”, con una rappresentazione storica, combinando spettacoli teatrali, cucina stellata e itinerari culturali. Aver portato l’ Adriano di Giorgio Albertazzi allo stadio Antonio Pio, che rimane la sua ultima rappresentazione fatta prima della sua morte.  Era il festival perfetto.”

Ma Malazè è stato anche un punto di partenza per idee innovative. Ad esempio, grazie alla collaborazione con imprenditori e designer, è nato Fresh, creato da Nando Salemme, un oggetto di design per mantenere i vini alla temperatura ideale, sviluppato dall’ Ing. Michele Perchiazzi e dal Professore Salvatore Cozzolino, all’epoca Presidente dell’ ADI, partner della Rete di Malazè, che ha consentito nel 2015 alla Rete di Malazè di ottenere ben due nomination al prestigioso premio Compasso d’Oro, il più importante riconoscimento al mondo per il design.

Una visione per il futuro

Guardando al futuro, Mattera immagina Malazè non solo come un evento, ma come una piattaforma per promuovere progetti innovativi che coinvolgano direttamente le comunità locali. Tra le iniziative recenti, Mattera cita Campi Flegrei Active, un progetto che unisce turismo esperienziale e sostenibilità, con itinerari tematici come “Gli Astroni” e “Via Vecchia Pozzuoli“. Inoltre, punta a collaborare con istituzioni locali e regionali per creare un sistema integrato di valorizzazione del territorio, supportato da strumenti digitali per attrarre un pubblico sempre più vasto. “Voglio che Malazè diventi il simbolo di un nuovo modello di sviluppo, in cui cultura, enogastronomia e ambiente si fondono in un’unica narrazione ma come un laboratorio permanente di sperimentazione per il territorio.

È un sogno che evolve con il tempo. Vorrei che un giorno tutti i Campi Flegrei fossero parte di una destinazione turistica strutturata, dove ogni elemento – dal vino alla cultura – racconta una storia unica.”

Mattera vede il festival come una piattaforma per mostrare la bellezza e il potenziale della sua terra, ma anche per lasciare un’eredità alle generazioni future. “Ciò che conta è lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi. Malazè è la dimostrazione che con passione, visione e determinazione si può trasformare un sogno in realtà.

 

IL CERCHIO D'ORO DI ROSARIO MATTERA, IDEATORE DI MALAZE'

Rosario Mattera ha fatto dei Campi Flegrei il centro del suo impegno, trasformando il territorio in un laboratorio di cultura, innovazione e comunità. Malazè è più di un festival: è un simbolo di ciò che si può realizzare quando si uniscono cuore, mente e territorio.

 

Stefania Gentile De Fraia

Stefania Gentile De Fraia

Racconto del territorio flegreo attraverso i miei occhi, dal punto di vista di chi questi luoghi li conosce da sempre. Sono una Local Blogger

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