
Il Santuario di San Gennaro è uno dei più importanti edifici di culto di Pozzuoli e dell’intera zona flegrea.
Laddove sorgeva l’antica Chiesa di San Gennaro, costruita a seguito del martirio del Santo nel 305 d.C., a spese del Municipio di Napoli fu edificata una nuova chiesa nel 1580 ed un convento attiguo per i Padri Cappuccini, ai quali venne affidata la custodia della chiesa stessa.
Distrutta da un incendio nel 1860, la chiesa fu ricostruita su progetto dell’arch. Ignazio Rispoli e arricchita di altari marmorei ed affreschi nel 1926.
Nella chiesa si conserva la pietra intrisa di sangue del martirio, che si liquefa contemporaneamente alla liquefazione del sangue nelle ampolle poste nel Duomo di Napoli, il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 19 settembre.
Sempre all’interno del Santuario è custodita la sua famosa statua a mezzo busto in marmo pario; tra la fine del 1304 ed i principi del 1305 Carlo II d’Angiò fece fare il busto di argento di S. Gennaro di Napoli, modellandone il volto su quello di Pozzuoli.
Curiosità…
A San Gennaro è legata la leggenda che narra un atto vandalico subito dalla statua del Santo al tempo dei corsari saraceni. Questi, con un colpo di scimitarra, ne tagliarono il naso. I fedeli più volte ordinarono a vari scultori un nuovo naso ma nessuno di quelli proposti riuscì ad attaccarsi al viso mutilo. Intanto numerosi pescatori si trovarono più volte nelle reti un pezzo di marmo dalla forma strana che, scambiato per un semplice sasso veniva rigettato in mare. Fu uno di questi pescatori a riconoscere in quella pietra la forma di un naso e la portò in chiesa dove, secondo la leggenda, il sasso volò dalle mani del pescatore per tornare al suo posto di origine, tra gli occhi e la bocca della statua.